mercoledì 8 febbraio 2006

Satira, vignette e "democrazia"











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In questi giorni molto si sente parlare delle vignette satiriche che avrebbero offeso la religione islamica o almeno avrebbero offeso un certo numero di adepti.
Non son qui per esprimere un parere in merito ma solo per far notare che per poter giudicare bisognerebbe almeno trovarsi nella posizione opportuna, cosa che in quanto Italia non ci compete proprio.
Se noi si desse per buona la satira a 360°, allora dovremmo permetterla anche nel nostro paese.
Vi ricordo che sotto il Regime, ops, il Governo Berlusconi, comici come D.Luttazzi, S.Guzzanti, P.Rossi & Co. sono stati cancellati dalla TV e non per aver leso importanti principi come potrebbero essere quelli religiosi, ma per aver scalfito l'alone di nebbia che avvolge gli affari e gli interessi del Presidente del Consiglio.

Giornalisti come M.Santoro e E.Biagi (Biagi!) & Co. sono stati epurati per aver dato notizie scomode per Cavaliere & Co.; il diritto di cronaca è, appunto, un diritto, e anche un dovere. E la cronaca è costituita dai FATTI, comodi o scomodi che siano, per questa o quella fazione.

Dunque prima di sentenziare in questa o in quella direzione, sarebbe meglio renderci conto dell Stato di Oligarchia che regna in Italia.

Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

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